FOCUS – Non smarrire mai questa personalità

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Non c’è che dire, lascia eccome l’amaro in bocca il pareggio contro il Benevento.
Lo lascia pensando alla prestazione degli uomini di Vincenzo Italiano, autori di una delle migliori gare casalinghe per brillantezza e continuità, se escludiamo la gara perfetta col Milan.

E’ stato più che positivo l’approccio al match, che ha visto da subito i bianchi prendere il pallino del gioco in mano e non farsi intimorire dal muro costruito da Pippo Inzaghi nella propria metà campo.
Un possesso palla paziente, un centrocampo quasi da “doppio regista” con Ricci e Leo Sena chiamati a turno a dettare i tempi della manovra, i cambi di gioco, gli aggiramenti della difesa ospite.
Non sono state poche le volte nelle quali sono stati creati buoni presupposti per far male davanti a Montipò, è mancata semmai un pò di lucidità, di concretezza, nell’ultimo passaggio.

L’infortunio di capitan Terzi e il conseguente gol di Gaich arrivano come un fulmine a ciel sereno e potevano pesare un macigno sull’economia del match, vista l’importanza della partita e le caratteristiche di un avversario che ama giocare in ripartenza, sfruttando compattezza e velocità di alcuni suoi elementi dalla cintola in su.
È vero, lo Spezia fatica dopo il gol a costruire palle gol pericolose, ma piace l’atteggiamento, il nerbo, la voglia di continuare a ragionarci su, anche con pazienza, senza farsi prendere da foga e paure.

La ripresa è un capolavoro di ritmo, di gioco, di personalità.
L’ingresso di Erlic funge da sostanzioso cerotto sulla giornata infelice di Terzi, quello di Marchizza porta maggiore forza su una corsia nella quale è mancato il miglior Bastoni, mentre l’ingresso di Maggiore dona all’impianto più imprevedibilità, maggiore verticalità, roba che è il pane di Giulio.
Un Ricci non in gran giornata trova la mano indispensabile di un Leo Sena in stato di grazia, capace di cucire gioco, di attirare falli, di fare un pò tutto quel che deve fare un regista leggermente “spostato”: farsi dare palla, governarla con estrema lucidità, mettere in moto la corsia che si batte, cambiare gioco con la giusta pulizia tecnica, non sguarnire mai la posizione e rivelarsi prezioso più che mai per tenere squadra corta e reparti compatti.
Senza perdere praticamente mai palla.

Il pareggio raggiunto da Verde al termine di un’azione che è anch’essa marchio di fabbrica di questa squadra, le due traverse, uno Zoet mai impegnato, un predominio territoriale a tratti perfino imbarazzante (per gli altri), sono gli altri elementi che più saltano all’occhio, insufficienti però a portare a casa l’intera posta in palio.
Qualcosa che sarebbe stato assolutamente meritato.

Un punto che, va vista cosi, comunque muove la classifica e lascia un pò tutto come prima, considerando gli altri risultati di giornata.
Un punto amaro ma da tenere stretto perchè arrivato in una partita nella quale davvero non ha girato nulla in positivo, in tema di episodi.

Urge, adesso, il recupero al 100% di Nzola, apparso ancora appannato a livello atletico, incapace di “ruspare” come sa.
E poi il recupero alla causa di Pobega, uno che ha forza fisica, scaltrezza negli ultimi metri, grandi doti in transizione e qualche gol nelle corde, qualcosa che potrebbe rivelarsi determinante per l’imminente rush finale.
Spingere ancora sulla testa di Farias, sperando che la primavera porti al brasiliano una ventata di entusiasmo e voglia di incidere davvero; provare a rispolverare Agudelo anche a partita in corso, uno che ha gamba, capacità di creare superiorità numerica e imprevedibilità, che ha nelle corde anche un buon tiro.
E poi perchè no ritrovare il Piccoli pre-infortunio, la sua garra, la sua fisicità, uno che ha voglia e spensieratezza giuste per dare il massimo anche in poco tempo, in pochi minuti.

Qualunque sia la variante di uomini da poter schierare sarà determinante battere ancora e più forte che mai sulle armi del gioco, della pressione forte all’avversario, della positività con la quale questo gruppo si riveste a ogni turno di campionato, riuscendo sempre a fare bella figura al di la del risultato, mostrando idee e spirito di sacrificio.
Poi, magari, arriverà anche qualche punto “sporco” da racimolare in giornate un po’ più grigie in termini di bel gioco e brillantezza.
Perché i punti che mancano alla meta andranno trovati in qualunque modo possibile, su qualunque campo e contro qualunque avversario, come è nelle corde di questa squadra.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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