Il motto, da mesi, ci piace pensarlo cosi: mattone su mattone.
Strati di calce e tanto lavoro per la costruzione di un sogno che parte molto dal basso ma che presto ha vissuto di luci forse inimmaginabili, col passare delle giornate di questo campionato.
Quel mercato fatto in fretta e furia ma con cognizione di causa, un lavoro di assemblaggio tutt’altro che agevole da parte dello staff tecnico, tutte quelle gare “in casa” a Cesena, un passaggio di consegne societario che non è mai roba banale.
Eppure, nonostante tutto questo, lo Spezia si è disegnato, calcandola sempre più, una sua identità, una sua voglia di sorprendere e divertirsi.
Un fortino che rimpalla qualunque alibi, complessità – o distrazioni – provenienti dall’interno e dall’esterno.
Mattone su mattone, quindi, perchè ogni mattone ha un peso specifico maledettamente difficile da ottenere, sempre e comunque da sudare fino allo stremo per tanti ragazzi che mai hanno conosciuto questa categoria.
La vittoria contro il Cagliari profuma di mazzata per i sardi ed è stata ottenuta, finalmente, in maniera anche un po’ “sporca“.
Un buon refolo di vento in tema di episodi e buona sorte – c’era bisogno anche di questo – sebbene gli uomini di Vincenzo Italiano non abbiano rubato nulla.
Se è vero che il Cagliari ha iniziato in maniera autoritaria il match, i bianchi hanno preso presto in mano il pallino del gioco mostrando anche una certa “maturità” in tema di gestione dei ritmi e delle forzature, andando a prendere alti ma non altissimi gli uomini di Semplici cosi da non alzare oltre modo la linea difensiva e favorire una compattezza di base che non è praticamente mai venuta meno, a parte gli ultimi, infuocati minuti.
Perdono anche Torino e Parma, in questa giornata nella quale le aquile allungano nuovamente sulla zona rossa dopo qualche settimana di rosicchiamenti vari.
La vittoria del Benevento a Torino contro la Juventus è l’unica notizia non positiva, se è vero che i campani sembravano davvero navigare in acque tutt’altro che tranquille e tutto faceva presupporre che sarebbero rimasti anch’essi staccati, in balìa di un futuro incerto e obiettivo da acciuffare alla portata di squadre come quelle di Nicola e di Semplici.
Da oggi lo Spezia ha consegnato diversi suoi ragazzi alle Nazionali, altro motivo di orgoglio per questa società e per i suoi beniamini.
Su tutte spiccano le convocazioni di Matteo Ricci agli ordini di Roberto Mancini, e quella di Gyasi con la Nazionale ghanese, due sogni che diventano realtà e che non potranno che portare benefici a tutto il gruppo di Vincenzo Italiano dalla ripresa del campionato in poi.
Dall'”Olimpico” di Roma, contro la Lazio, partirà il vero e proprio rush finale.
Ci sarà bisogno di tutti, anche di coloro che in questo momento stanno trovando poco o pochissimo spazio.
Queste due settimane di lavoro, c’è da auspicarselo, consegneranno poi al tecnico aquilotto uno Nzola probabilmente rinvigorito da un punto di vista fisico e atletico.
Gli ultimi mattoni, sugli ultimi strati di calce, potrebbe piazzarli proprio lui.
Questo si aspettano un po’ tutti.
