Il pareggio raggiunto quasi in extremis a Verona dagli uomini di Vincenzo Italiano certifica che manca ormai solo qualche mattoncino ancora, o un mattone solo ma più grande, per arrivare ad afferrare un obiettivo straordinario.
Il punto acciuffato in terra veneta è denso di carattere, di sofferenza, e infine anche di qualità.
È un soffio di vento caldo dopo aver trascorso quasi un tempo a paventare il possibile gelo di una nuova sconfitta esterna.
È il punto che permette addirittura di allungare sul Benevento terzultimo, uscito sconfitto dal “Meazza” contro il Milan, di tenere Genoa e Fiorentina a un tiro di schioppo e di mantenere invariate le distanze da un Cagliari in grande salute, al quale tutto sta girando incredibilmente e improvvisamente bene dopo un campionato intero vissuto in grande affanno; gli uomini di Semplici, infatti, agguantano un pareggio d’oro oggi a Napoli nei minuti di recupero. Il tutto, in attesa del posticipo che vedrà di scena Torino e Parma.
La partita di Verona certifica un momento certo non di grande brillantezza per le aquile che, a questo punto della stagione, accusano fisiologicamente un lieve calo psico-fisico vuoi per l’importanza della posta in palio – sempre più pesante con l’avvicinarsi della conclusione del torneo – vuoi perché davvero tanti elementi non hanno praticamente mai staccato la spina, tra la conclusione dei Play Off contro il Frosinone e l’inizio di questa stagione.
Ecco perché sembra arrivato il momento, non più rimandabile, per dare fiducia a qualche elemento fin qui poco utilizzato – per vari motivi – ma in grado di dare un grande supporto dal punto di vista della forza e del talento.
Parliamo di giocatori come Saponara, come Agudelo e, probabilmente, anche di Piccoli.
Tutti giocatori offensivi, due dei quali, i primi due, hanno confezionato al “Bentegodi” un gol di capitale importanza per affrontare con fiducia questo rush finale.
E’ proprio il reparto offensivo aquilotto ad aver avuto nell’ultimo periodo qualche appannamento di troppo, ad eccezione del supporto positivo di Daniele Verde.
Se da una parte Nzola appare in ripresa da un punto di vista fisico, è anche vero che l’ex Trapani appare ancora in troppi frangenti lontano parente del giocatore pre-infortunio: talvolta impalpabile, spesso anticipato, quasi mai in grado di costruirsi uno spazio letale o di andare a chiudere con efficacia la manovra offensiva negli ultimissimi metri.
Ecco allora che Piccoli, o in alternativa Agudelo falso nueve, possono e debbono costituire alternative di qualità e di “gamba” di pari valore attuale, giocatori imprevedibili, affamati, con difetti certo da limare ma con grandi doti tecniche.
Dopo qualche acciacco di troppo, anche Riccardo Saponara sembra finalmente poter dare il suo apporto non solo da un punto di vista qualitativo, ma anche d’esperienza.
Un bel gol quello dell’ex viola, denso di astuzia e intelligenza in combinata con Agudelo, una giocata in verticale che infila come un coltello nel burro la difesa scaligera e fa capire che le alternative da qui alla fine andranno sfruttate appieno, con maggior convinzione e minutaggio.
Perchè c’è bisogno di certezze, certo, ma anche di forze fresche, di talento, di qualcosa che vada perfino oltre al grandissimo disegno tattico costruito dal mister lungo questa annata.