Questa volta l’addio si consuma davvero, l’arrivo del Presidente Philip Platek dagli Stati Uniti sblocca la situazione di stallo che ormai stava diventando ingestibile e Vincenzo Italiano può firmare con la Fiorentina un contratto di due anni con opzione per il terzo.
Comunque la si rigiri finisce malissimo una storia d’amore e di sport molto bella ed emozionante che ha fatto sognare una città intera che ora inevitabilmente si sente tradita, umiliata.
Del resto per fortuna lo sport regala ancora questi momenti e vista la pandemia, la nostra città ha avuto modo di aggrapparcisi per lenire le ferite del virus.
Purtroppo a rovinare certe favole ci si mette l’ambizione personale, l’egoismo di anticipare le tappe, senza avere la pazienza di una crescita più graduale.
I termini dell’accordo che porta Italiano a Firenze non sono molto distanti da quelli iniziali, perché la clausola verrà comunque pagata per intero dal tecnico di Ribera per liberarsi, mentre per lo staff si è arrivati all’accordo tecnico, con un giocatore, probabilmente un giovane, a passare allo Spezia.
Del resto, come ormai prevedibile, forzare il tecnico a rimanere allo Spezia sarebbe stato controproducente, sia per la volontà dello stesso Italiano di lasciare, sia per l’impossibilità di ricomporre lo strappo anche con una parte consistente della tifoseria.
I prossimi giorni ora saranno febbrili per trovare il sostituto, con Domenico Tedesco che stuzzica molto il prossimo DS Pecini, ma non è l’unico nome sul taccuino.
Si volta pagina, una pagina esaltante, ma la realtà è comunque ancora una serie A da affrontare, con una società che ha mostrato di essere forte e di voler far partire un progetto di crescita importante.
Da domani si parlerà di futuro, per dimenticare alla svelta un recente passato amarissimo…