Come l’anno scorso, meglio dell’anno scorso, lo Spezia espugna il “Maradona” e si porta a +5 sulla zona retrocessione.
Thiago Motta con quasi due piedi nel baratro, i giocatori a un bivio, ne viene fuori una della più concrete prestazioni della stagione, condita da quel pizzico di buona sorte che in questi casi è indispensabile.
Il tecnico dei bianchi cambia solo un elemento rispetto alla squadra che ha pareggiato al Picco domenica con l’Empoli, piazzando Agudelo a fianco di Manaj in attacco, con Nzola reduce del virus intestinale in panchina.
Sarà una delle mosse vincenti, il resto ce lo mette la squadra con carattere, grinta e soprattutto coraggio quello che è un po’ venuto a mancare in qualche caso nelle ultime uscite.
E lo vedi da subito, perché ogni volta che i bianchi possono ripartire lo fanno in tanti andando a occupare l’area di rigore o a dare manforte al compagno in possesso.
Pochissimi i palloni sprecati o buttati a casaccio, ma la voglia di provare sempre a imbastire un’azione offensiva.
Il Napoli ha assenze di peso, difficile regalare Osimhen, Insigne e Koulibaly agli avversari, Spalletti sceglie Mertens come centravanti con Politano e Lozano sugli esterni.
La vittoria di Milano contro i rossoneri ha ridato fiducia dopo lo scivolone con l’Empoli.
L’avvio è infatti pro Napoli, per una decina di minuti lo Spezia soffre un po’, poi la gara è diventata anche più equilibrata, con i padroni di casa che hanno dovuto anche stare attenti alle ripartenze spezzine.
Il vantaggio arriva su calcio piazzato, è Juan Jesus ha infilare la sua porta su cross di Bastoni, primo gol sugli sviluppi di un calcio da fermo di questa stagione.
I padroni di casa reagiscono e provano ad assediare l’area spezzina sino al termine del tempo, senza avere grosse occasioni.
Nella ripresa Spalletti toglie Mertens e inserisce Petagna, la presenza in area dell’attaccante porterà i partenopei a effettuare qualche cross in più verso l’area spezzina, ma i centrali di Motta porteranno alla fine a casa tutti una grande prestazione.
Gli azzurri vanno in gol per due volte, prima con Lozano e poi con lo stesso Petagna, ma l’arbitro annulla il primo per fuorigioco e il secondo per un netto fallo dell’attaccante su Erlic.
Lo Spezia come già fatto nel primo tempo non sta a guardare e riparte quando può, con un centrocampo finalmente più efficace, trascinato da un Giulio Maggiore in grande serata, da un suo cross arriva una girata di Amian da buonissima posizione, a lato.
Poi è Bastoni a servire Manaj in area di rigore, ma sulla sua conclusione a botta sicura si inserisce Mario Rui e salva in corner.
In un altro paio di occasioni i contropiedi dei bianchi, stasera in maglia nera, non vanno a segno per un soffio.
Si arriva al finale concitato, Motta vede i suoi in partita e non fa cambi, mentre Spalletti li sfrutta tutti e 5.
La più clamorosa occasione arriva da un retro passaggio di Gyasi a Provedel troppo corto e sul quale si avventa Ounas, palla verso il centro dell’area a portiere battuto e salvataggio di Erlic che si sostituisce a Provedel.
C’è spazio anche per una parata dello stesso portiere su rasoiata dal limite di Anguissa e di colpire la parte superiore della traversa con un colpo di testa al nuovo entrato Elmas.
Finisce così dopo sei minuti di recupero e l’ingresso a tre dalla fine dell’unico cambio effettuato dal tecnico Motta, Colley per lo stremato Agudelo.
Alla fine tutti a salutare i 60 tifosi arrivati da Spezia, nella consapevolezza di aver conquistato un successo che può cambiare l’autostima del resto dell’annata.
Ora la palla passa alla società, il destino di Thiago Motta sembrava segnato, ma ora i punti di vantaggio sulla zona rossa sono saliti a 5, è veramente così necessario un cambio di tecnico?
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