Difficile commentare a mente lucida la gara di stasera al Picco, la prima cosa che ti viene spontanea è però fare i complimenti a quelli scesi in campo con la maglia bianca, probabilmente gli unici che lo meritano veramente.
I bianchi che, rimasti in 10 prima della fine della prima frazione, sono riusciti e tener testa alla Roma, pur uscendo sconfitti dopo ben 98 minuti di gioco grazie solamente al rigore di Abraham, concesso per fallo di Maggiore su Zaniolo.
Ma l’episodio chiave si verifica molto prima, al minuto 44, quando Amian, già ammonito per un dubbio fallo su Zalewski, viene addirittura espulso per un veniale scontro con Pellegrini, con la palla che non sarebbe mai stata raggiunta dal centrocampista giallorosso.
Poi all’ultimo tuffo il rigore su Zaniolo, con Maggiore che colpisce il viso di Zaniolo, ma dopo aver toccato a palla, ergo al massimo ci poteva stare una punizione indiretta per gioco pericoloso, invece l’arbitro Fabbri viene richiamato al VAR e concede il penalty.
E dire che al Picco si stava pure assistendo ad una bella gara, con la Roma più pericolosa in avvio ma con lo Spezia che durante la prima frazione aveva preso le misure agli ospiti.
Motta punta sul 4-3-3, facendo riposare Maggiore e Gyasi e inserendo dall’inizio Agudelo e Bastoni.
La Roma parte con il 3-4-2-1, con Zaniolo inizialmente in panchina e Pellegrini con Mkhitaryan dietro alla punta Abraham.
Come detto Roma pericolosa in almeno tre occasioni, specie con Pellegrini, conclusione dal limite che Provedel spinge sul palo, mentre la mira difetta ad Abraham e Mkhitaryan.
Dopo 13 minuti Sala alza bandiera bianca per infortunio muscolarem al suo posto subito dentro Maggiore.
Lo Spezia si fa vedere con una conclusione di Verde che sfiora la traversa, ma rimane in 10 prima del 45esimo.
Ad inizio ripresa Motta sacrifica Verde per Ferrer e si mette a difendere con una sorta di 4-4-1, dove diventano protagonisti soprattutto Agudelo e Nzola, deputati a tener su palla il più possibile.
Le occasioni per la Roma non si fanno attendere, ma spesso difettano di precisione e quando la trovano si erge a protagonista Provedel con almeno tre interventi miracolosi.
Ci si mette anche il palo ad aiutare lo Spezia, lo colpisce Cristante, ma nel frattempo anche i bianchi erano andati vicino al gol con una conclusione mancina di Nzola respinta con bravura da Rui Patricio.
Motta inserisce anche Gyasi per Bastoni.
Più si avvicina il 90esimo e più Mou inserisce attaccanti e se, soprattutto Pellegrini e Zaniolo si rendono pericolosi, dall’altra parte in qualche ripartenza l’attacco spezzino potrebbe essere anche più pericoloso.
Si arriva quindi al minuto 93 quando dagli sviluppi di un corner, Zaniolo colpisce di testa, la sfera sbatte sulla traversa e torna in campo per poi finire di nuovo sulla trasversale ed essere rinviata.
Ma non è finita, perché il VAR come detto richiama l’arbitro che concede il rigore.
Dal dischetto va Abraham che batte Provedel vanamente proteso sulla sua destra per respingergli il tiro.
I giallorossi si gettano sotto il loro settore, c’è più poco da giocare, vince la Roma.
Allo Spezia resta la grande lotta, lo spirito giusto, anche quello di giocarsela sino alla fine, ma anche la terza sconfitta di fila, che fa male.
Ma la rincorsa alla salvezza è ancora lunga e il Picco potrà fare la sua parte..
Tutte le info sul match a questo indirizzo.
