[ot-caption title=”Andrea Catellani – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/08/08-Andrea-Catellani.jpg”]
Tre minuti.
Tanti quanti ne mancavano al novantesimo della partita di sabato sera.
Il calcio è pazzo, bello, a tratti assurdo.
L’eliminazione, dopo una partita non esaltante in quel di Perugia, ma al tempo stesso dopo che i commentatori locali avevano elogiato a più riprese la nostra compattezza e la nostra quasi costante pericolosità in contropiede (doti che nel calcio sono fondamentali per vincere qualcosa), ci dice che siamo arrivati a 3 minuti – 180 secondi – dal poter dire di non aver subito gol nelle prime due uscite ufficiali.
Per di più su un campo che non sarà semplice per nessuno in questa categoria, pieno di entusiasmo e di voglia di riprendersi palcoscenici migliori rispetto agli ultimi anni.
Ma il calcio sa capovolgere in un istante tutte le migliori sensazioni.
Basta un’azione rocambolesca, una deviazione, una disattenzione singola.
L’unico vero errore della partita è stato, molto probabilmente, non riuscire a chiuderla quando si è stati, per tutto il secondo tempo, in vantaggio di un gol e con il Perugia che ha alzato ulteriormente il baricentro alla ricerca del pareggio.
Gente tecnica e veloce come Culina, Ciurria e Catellani avrebbero dovuto far male, negli spazi.
Questo l’errore principale che non ci ha permesso di terminare, in sollievo e con la qualificazione al turno successivo acquisito, quei 3 minuti finali.
Questo è ciò su cui il Mister dovrà lavorare molto.
Col lavoro ed i rinforzi giusti a centrocampo in questa ultima settimana (quanto mancano a questa squadra uno o due “cagnacci” del centrocampo) si potrà ripartire dall’ottantasettesimo minuto di sabato sera.
Allora restando compatti e quadrati dietro, aggiustando mira e convinzione e acquisendo presto la miglior brillantezza fisica la davanti, potremo divertirci e trovare presto la nostra identità, che già si intravede, e la giusta mentalità.
Primo “non prendere gol“, insegnavano i vecchi maestri del calcio.
E noi aggiungiamo che là davanti, poi, il gol arriva…
C’è una buona base su cui lavorare, teniamolo bene a mente.