[ot-caption title=”L’arbitro Di Paolo, diede un rigore sciagurato alla Pro Vercellli” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/10/arbitro-Di-Paolo.jpg”]
Non volevamo credere che potesse essere cosi. Forse ci serviva qualcosa di assolutamente evidente per convincerci che il calcio è impoverito da lati oscuri dai quali probabilmente non verremo mai fuori.
Credevamo al fato, o al fatto che storicamente non sei mai stato simpatico alla Federazione e alla Lega calcio.
E chissà poi per quali motivi. Invece è probabilmente qualcosa di più che a volte si fa notare meno e quindi ti lascia meno certezze negative.
Questo campionato più di altri è stato costellato da torti più o meno evidenti che si sono protratti con cadenza quasi settimanale.
Fin dall’alba di questo torneo, abbiamo iniziato a respirare l’aria pesante che tirava ai nostri danni. Tutto ciò che è successo dopo lo sappiamo, anche se sarebbe bene ripercorrerne ogni tanto le varie tappe.
Le ultime due partite, che vedevano lo Spezia in grande rampa di lancio tra le formazioni in lotta nel mischione play-off, ci hanno tagliato gambe, morale e punti. Punti importantissimi la cui mancanza pesa come un macigno.
L’arbitraggio di ieri sera rappresenta la classica goccia che fa traboccare un vaso pieno di sofferenze ultimamente anche troppo represse.
Ma questa era la linea di estrema correttezza della società.
In seguito allo scempio di ieri sera, la voce è stata inevitabilmente alzata, dopo una partita completamente falsata, con una classifica evidentemente non veritiera perché estremamente condizionata.
Arrivare a maggio in queste condizioni è veramente difficile. Ieri sera si è avuta netta la sensazione di subire una sorta di presa in giro, come se esistesse qualcosa che “dobbiamo pagare” in nome di politiche del calcio che abbiamo sempre visto, forse, da troppo lontano.
Ora però ci siamo dentro e ci tocca masticare qualcosa di amaro che va oltre il constatare semplicemente il basso valore di un arbitro o la nostra antipatia verso una Federazione che mai, sotto diversi punti di vista, ci ha visti di buon occhio.
Come se ne esce, non lo sappiamo. Ma qualcosa da qui a maggio ci aspettiamo. Qualche favore.
Non più solo quello che “ci spetta“, sarebbe troppo semplice, seppur sarebbe già una conquista.
Ma non ci basta. Vogliamo qualche favore, di quelli pesanti, di quelli che ci restituiscano, almeno in parte, il bottino tolto.
Attendersi poco in modo da godersi meglio tutto quello che viene, dicono. Noi no, noi ci aspettiamo grossi favori. Ce li meritiamo. E siamo ancora in tempo per farli pesare nel computo di una bilancia che pende fortemente in negativo con il “fato“.
Sognare non costa nulla. Nel frattempo, però, non facciamo calare il silenzio.
