Il commento – Tra rammarico e grande fiducia

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[ot-caption title=”La coreografia spezzina ieri al Dall’Ara – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/04/La-curva-spezzina.jpg”]

Il rammarico c’è, ed è enorme.

Diversi sono gli aspetti positivi che la partita di ieri lascia e rimarca, con uno Spezia compatto e in palla come nei migliori momenti del formato “trasferta“.

Uno Spezia anche padrone del gioco, e dei tempi di gioco, per buoni tratti della gara, che ha saputo soffrire il giusto, appesantito com’era da un morale non certo dei migliori, figlio di quest’ultimo sfortunato periodo.

Uno Spezia che subisce molto poco e lo fa sempre da “squadra“, davanti ad un pubblico da serie superiore, in un ambiente che ricercava fortemente la vittoria.

In poche parole, l’ennesimo esame superato di fronte ad avversari di rango.

I problemi semmai, gli aquilotti li hanno avuti contro altri tipi di squadre e questo è un aspetto che conforta, in ottica play-off.

Ma il rammarico, dicevamo, c’è, è palese, se si pensa alla miseria di punti raccolti nelle ultime 4 partite, proprio nel momento di forma migliore.

Sappiamo che le colpe non sono totalmente derivanti dalle prestazioni sul campo, eccezion fatte per la caduta interna contro la Ternana e la partita di ieri a Bologna in cui lo Spezia, se una grossa colpa l’ha avuta, è stata quella di difettare in concretezza ed incisività, come altre volte accaduto.

Difetto che in cadetteria risulta essere pesantissimo.

Spesso è proprio questo l’aspetto che fa la differenza, ed è forse anche per la mancanza di questa caratteristica se non si è ancora riusciti a fare il definitivo passo in avanti.

Anche ieri, in quel secondo tempo, lo Spezia ha corso il doppio degli avversari ma non ha saputo raccogliere la posta piena per la troppa imprecisione negli ultimi metri, pur arrivandoci con grande facilità.

Tante sono state le ripartenze – di ottima fattura – non capitalizzate a dovere.

Quella ripartenza corale con quattro-cinque uomini partiti all’assalto nell’ultimo minuto di recupero, con la quale lo Spezia stava andando a vincere la partita, è segno di grande personalità e salute atletica.

Ed è, questa, la nota migliore di questo periodo.

Al di là di tutto, quindi, è impossibile non rimarcare la grande prova corale di ieri, che almeno a livello di prestazione ha tappato il buco lasciato dall’ultima sconfitta contro la Ternana.

Manca sempre poco a questo gruppo per diventare davvero grande, è un po’ questa l’idea – e al tempo stesso l’amarezza – che lascia dentro di noi.

Se questa squadra continuerà però a correre con questa intensità (a proposito, molti dovranno definitivamente dare atto al mister di essersi sbagliati nelle loro valutazioni a tal proposito), lo sprint potrà essere di quelli importanti, tali da recuperare il terreno perduto e uscire dalle sabbie mobili di un ottavo posto che, francamente, sembra andar stretto stretto.

Il calcio però consiste anche di momenti difficili che vanno superati, di fortuna e di sfortuna con le quali dover fare i conti, e di episodi da affrontare e da far girare a proprio favore.

Se si acquisirà la concretezza necessaria per portare a casa vittorie pesanti, se si acquisirà fortuna e la capacità di far girare gli episodi determinanti, allora esploderà totalmente quella forza micidiale che da mesi questa squadra sta covando.

Il periodo peggiore, forse, è alle spalle e questo campionato infinito concederà allo Spezia un’ultima possibilità per riaccelerare.

Ripartiamo dalla consapevolezza di aver fatto una grande partita a Bologna.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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