[ot-caption title=”Il Patron Gabriele Volpi con i dirigenti alla cena del Bragazzi – Foto SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/05/Volpi-alla-festa-del-Bragazzi.jpg”]
Quello a cavallo tra la vecchia e la nuova stagione, è quasi sempre il periodo dei se, dei ma e dei forse, specie quando non si sono ancora messi i puntini sulle i, come sta succedendo in questi giorni in casa Spezia.
Una decina di giorni per capirne di più, tenendo però conto che Gabriele Volpi ha preso la sconfitta play-off in maniera differente rispetto all’anno passato.
Profondamente deluso nel dopo Modena, il patron aveva dato in mano tutto a Damir Miskovic per sbollire la rabbia, ma paradossalmente l’operazione si è rivelata azzeccata, viste le risultanze di questa annata.
Ora però il progetto “triennale” ha bisogno della continuità giusta per riprovare a dire qualcosa di importante anche l’anno prossimo e le idee della proprietà sembrano convergere in questo senso.
Fermo restando che ci saranno probabilmente delle novità societarie, sia a livello amministrativo che tecnico.
Partiamo dalle certezze: il prossimo Cda, fissato per il 12 giugno, ratificherà la carica di Presidente del club allo spezzino Giovanni Grazzini; meno certa, ma probabile, la partenza del DG Umberto Marino, che lascerebbe un vuoto nell’organigramma societario.
Passando all’area tecnica, deve ancora prendere una decisione definitiva Guido Angelozzi, in attesa di capire le linee guida per la prossima stagione.
Dirigente di grande esperienza ed affidabilità, può costituire un punto di forza della gestione futura, quindi la proprietà è decisa a non privarsene.
Fermo restando poi che la posizione di Nenad Bjelica non è in discussione e nemmeno sembrano esserlo le linee guida di Damir Miskovic sulla gestione tecnica futura: resta solo da stabilire su quali parametri muoversi, a livello di budget.
Apprezzabile quindi che si vada verso una conferma di un impianto di squadra dall’età media bassa e di prospettiva, ma tenendo bene a mente che lo step successivo a livello di competitività, difficilmente può essere raggiunto privandosi degli elementi cardine di questa stagione.
Quindi, se per un Leandro Chichizola in grande ascesa, si può ragionevolmente decidere di fare cassa, a patto di una congrua contropartita, meno comprensibile sarebbe privarsi di altri elementi chiave che porterebbero ad una nuova rivoluzione tecnica.
L’idea di fondo di Damir Miskovic è quella di creare una sinergia ancor più forte e bilaterale tra la realtà spezzina e quella fiumana, sia a livello tecnico che gestionale, quindi di ingaggi.
Resta solo da capire se tutto ciò può consentire allo Spezia di crescere ancora o può rivelarsi un limite di crescita, anche perché una squadra di serie A croata si può paragonare ad una di B italiana, ma non certo della nostra massima serie.
Considerazioni a schema libero, in attesa di capire meglio il tutto, i protagonisti, le strategie e le eventuali sorprese, non certo da escludersi a priori.
