Il commento – Da “Neno” a Di Carlo: Un nuovo capitolo

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[ot-caption title=”Mimmo Di Carlo dirige l’allenamento – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/11/Mimmo-Di-Carlo1.jpg”]

Una conferenza stampa affollatissima di addetti ai lavori, facce curiose, occhi desiderosi di scrutare le prime mosse del nuovo mister, le sue espressioni, la sua voglia, i primi “accenti”.

Sono stati giorni difficili in casa Spezia, le parole di commiato da Bjelica del presidente Nanni Grazzini e di un visibilmente commosso Pietro Fusco, raccontano molto del lato umano della vicenda; non è stato un allenatore qualsiasi “Neno”, non è stato una “persona” qualsiasi ben si qualcuno che ha saputo coinvolgere a 360 gradi tutti coloro che lavorano nel mondo Spezia, dai tecnici ai magazzinieri.

Non sarà facile dimenticarlo e dimenticare l’annata scorsa, non sarà facile capire i motivi di un misterioso ed improvviso crollo che ha sgretolato un muro costruito con cura e convinzione mese dopo mese.

Ma ieri era la giornata di Di Carlo, di colui che succede alle 66 intense panchine del tecnico croato.

Era la prima scelta, il tecnico ex Chievo, e sono bastate poche ore a Pietro Fusco e al patron Volpi per convincerlo. Per prospettargli un progetto importante e di lunga durata come nel calcio di oggi, per ammissione dello stesso tecnico, si fa fatica a trovare.

Tecnico rimasto stregato dall’idea di un approdo nel paradiso del calcio per questa piazza che Di Carlo conosce molto bene, essendoci passato come avversario da giocatore e da tecnico.

Diverse sono state le “parole chiave” durante la conferenza stampa di ieri, ma quelle che spiccavano maggiormente erano “progetto”, “determinazione”, “equilibrio tattico”, “unità d’intenti”, “squadra corta”.

Guarda caso un insieme di cose venute meno nelle ultime settimane.

Ha trovato diverse panchine in serie A, Mimmo Di Carlo, in una categoria che ha affrontato in prima persona negli ultimi otto anni, tra alti e bassi fisiologici per tutti, a maggior ragione per chi non guida delle fuori-serie ma squadre che devono lottare, talvolta alla disperata, per salvarsi.

Conosce dunque il significato di “lotta”; da giocatore era un lottatore, di quelli per intenderci alla Paolo Ponzo, piedi marmorei ma cuori caldi.

Questa dote, tanto cara alla gente del Picco, certo non manca e non mancherà. Se scatterà presto una scintilla, se questo scossone riuscirà a risvegliare l’animo dormiente di questa squadra, allora sarà anche più semplice lavorare con tranquillità sull’aspetto tattico e sui dettami che di volta in volta saranno mirati ad arricchire questo gruppo secondo il credo del nuovo mister.

Un credo impostato negli ultimi anni sulla base di differenti moduli, ma sempre assecondando le caratteristiche dei giocatori presenti nelle squadre da lui allenate.

La sue religione è giocare in venti metri, squadra corta e reparti compatti.

Equilibrio tattico e ripartenze veloci, ammirate soprattutto nelle sue stagioni al Chievo. I riferimenti in conferenza stampa all’ultimo Spezia, sfilacciato e spesso proiettato troppo in avanti, non sono parsi casuali.

Il campionato è lunghissimo, arrivare a Natale allontanando il fondo della classifica e avvicinando la scia davanti, sarà determinante per guardare con fiducia alla coda dell’inverno e all’inizio della prossima primavera, quando tutto si deciderà.

Ma iniziamo da venerdì e da una brutta gatta da pelare, il Crotone. Buon lavoro, Mister.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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