[ot-caption title=”Antonio Soda, Rocco Russo e Pietro Fusco – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/07/6-Antonio-Soda-Rocco-Russo-Pietro-Fusco.jpg”]
I precedenti al “Bentegodi” sono di quelli da mozzare il fiato, e recitano cosi: mai una vittoria. Per chi ama la legge dei grandi numeri e ad essa guarda scrutandola da cima a fondo, sa che quella di stasera potrebbe dunque essere una ghiotta occasione per far uscire, finalmente, un numero importante dalla ruota.
Pur senza mai vincere, l’aria veronese in qualche occasione ci ha comunque sorriso ed una volta, in particolare, fu dolcissima; nessuno di noi potrà mai dimenticare il Play Out di quel pomeriggio infinito del 2007, quando lo Spezia di mister Soda costrinse sullo 0-0 il Verona di Ventura che, quel giorno, retrocesse in serie C a seguito della vittoria delle aquile nella partita d’andata.
Una partita da cardiopalma che i veronesi non hanno mai scordato, avendo provocato una ferita lancinante sulla pelle della loro storia.
Erano quasi 4 mila gli spezzini quel giorno in trasferta, vi era un obiettivo comune da portare a termine, un sogno diverso da adesso ma non per questo, allora, meno importante.
In totale, sono 13 le vittorie dei veronesi sul loro campo, 5 i pareggi e, appunto, nessuna impresa da tre punti.
Visto il momento, non ci sentiamo di ricevere una grossa mano dal destino, destino che spesso, però, fa tutto di sua iniziativa e non guarda in faccia i particolari.
Chiunque scenderà in campo sarà stato catechizzato a dovere da mister Di Carlo, da una dirigenza che ha richiamato tutti all’ordine, e da una tifoseria che intima a tutti di spendere ogni goccia di sudore ed ogni grammo di talento, collettivo ed individuale.
Perché questa squadra, costruita mirando obiettivi precisi, deve poter lottare fino alla fine per piazzamenti importanti, a costo di qualche scrollata e qualche lavata di capo, come accade anche nelle migliori famiglie.