[ot-caption title=”Luca Mora – Foto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2018/02/Mora-1.jpg”]
Dopo la sosta, il calendario non ci ha riservato un cammino agevole.
Il Palermo, un ostico Venezia, campi che erano e restano un tabù, tra cui Carpi e l’ultima insidiosissima trasferta a Novara, contro un ex mister sempre pericoloso, su un campo che tante amarezze ci ha riservato nel passato recente.
Punticini strappati qua e la, con un percorso casalingo che nel girone di ritorno “deve” qualcosa al cammino sontuoso del girone d’andata, mentre in trasferta, eccezion fatta per la sfortunata sconfitta di Carpi, il trend sembra essere cambiato e non solo a livello di prestazioni, ma anche di mentalità e di punti, sebbene il cammino resti a singhiozzo, senza grossi acuti, quelli che poi fanno la differenza tra volare e galleggiare.
Al “Picco” venerdì arriverà una Salernitana che è eterna incompiuta, per una piazza che fa sempre fatica a ritagliarsi un posto da protagonista in questo campionato.
Nelle prossime settimane saranno poi di scena nel nostro stadio, tra le altre, Cesena ed Ascoli, e per quanto mai si possa dire in questa categoria che un cammino appaia in discesa, l’occasione sembra comunque ghiotta.
Fare bottini pieni in due-tre gare tra il febbraio che muore ed il mese di marzo che è alle porte, consentirebbe di compiere un balzo importantissimo verso zone nobili della graduatoria, avvicinando in maniera decisa quella quota salvezza posta come obiettivo minimo raggiungibile.
Sia chi resta coi piedi a terra senza grosse pretese, sia quanti sognano un balzo in avanti prepotente per tornare a spingere l’ambizione, sa che questo è il momento caldissimo, forse decisivo per decidere quale mare salperemo in piena primavera, tra non molto.
Fabio Gallo ha buoni, ma non ottimi argomenti: il dato più positivo riguarda l’eccellenza della sua difesa, la migliore di tutto il campionato assieme a quella del Palermo; quasi una dolce consuetudine per lo Spezia degli ultimi tempi.
Il dato meno positivo resta quello dei gol realizzati, della produzione offensiva di una squadra che fatica a cambiare ritmo e creare imprevedibilità negli ultimi trenta metri avversari.
Non ci voleva, a questo proposito, l’infortunio in abbinata di Gilardino e di Palladino, proprio i due giocatori sui quali via Melara ha scommesso sul mercato per regalare a Gallo quella personalità che deve fare la differenza nei pressi dell’area di rigore avversaria.
Forte dà segnali di crescita, ma resta ancora tutto da valutare il suo potenziale crack, mentre Granoche e Marilungo, per motivi diversi, sono al di sotto di un rendimento sufficiente in zona gol.
Si tratta, però, di mestieranti della categoria, di gente che potrebbe trovare quando meno te lo aspetti un periodo fertile, di forma e di convinzione, in attesa che i due fermi ai box recuperino dai loro infortuni ed abbiano voglia e modo di illuminare la scena col loro indiscutibile talento.
La differenza, forse, sarà tutta qui.