Supporto, pazienza, fiducia, verso una squadra finora tanto bella quanto incompiuta.
Supporto, pazienza e fiducia, tre parole calibrate, strettamente connesse, fanno parte del messaggio che il D.G. Guido Angelozzi ha lanciato ieri alla piazza, nel corso di una conferenza stampa dopo un certo periodo lontano dai microfoni per il massimo dirigente siciliano.
Stateci vicino, il cammino è lungo ed i margini di crescita ci sono, a patto di recuperare, o trovare, buone dosi di cattiveria sotto porta e quel pò di furbizia, di calcio sbarazzino, che a tratti sarebbe servito eccome, in queste settimane di ottimo calcio ma di magri bottini raccolti.
La sconfitta di Ascoli è l’ennesima indigesta di questi primi mesi di trasferte gettate al vento, ed è qualcosa che smorza inevitabilmente entusiasmi e propositi bellicosi.
E’ in questi momenti che ti accorgi della fondamentale differenza che fanno gli episodi, i centimetri, gli errori dei singoli e pure le sviste arbitrali.
In un amen fatto di sfumature, gli autunni possono condizionare, o spingere, interi cammini.
La vittoria di Livorno, oggi, pare davvero più lontana di quel che è, ma il peccato maggiore è aver visto passo dopo passo smorzarsi il grado di entusiasmo che avvolgeva la tifoseria, pagando oltre misura dazio ad una ruota che non sempre è girata per il verso giusto.
Continuare a perdere in trasferta diventa, oggi, un mattone da digerire anche per chi, è vero, non ha lanciato proclami di vetta in estate, e però ha avuto il sospetto, dopo le prime partite, di poter avere buoni argomenti per fare un campionato sorprendente.
E’ giusto ammettere che a questa squadra manca qualche punto, un bottino maggiore che con un po’ più di buona sorte ed un refolo migliore di cinismo, sarebbe stato alla portata, colorandoci un autunno diverso.
Qualche singolo errore, qualche ingenuità, i singhiozzi dal punto di vista fisico e realizzativo nel reparto avanzato, completano quello che è il dato reale circa il fardello che ha tarpato le ali ad una squadra che pure piace a tifosi, ad avversari e addetti ai lavori per il gioco espresso.
Angelozzi chiede fiducia, chiede di non guardare la classifica in questo momento, chiede però, al contempo, di procedere a passo spedito verso un percorso di crescita che dovrà regalarci una classifica migliore, un domani in crescendo.
Un crescendo dei singoli, più che del collettivo, dato che il lavoro di mister Marino è al di fuori di qualsiasi attuale contestazione.
E’ indubbio che, in sede di mercato invernale, sarà auspicabile l’intervento della società per rinforzare, la dove occorrerà, quei reparti che si saranno rivelati non all’altezza per un campionato ambizioso, o per coprire quelli che si saranno rivelati degli errori commessi in sede di mercato estivo dalla società stessa.
Questo dipenderà anche dal recupero, nei prossimi giorni e per le prossime partite, di Galabinov, dallo stato di salute di Mastinu, dal percorso di crescita di Okereke, oltre che dall’efficacia di Bidaoui.
Ricominciare a vincere è ora l’unica vitamina possibile, ridare un volto sorridente alla classifica (da guardare di sbieco, certo) e forza al morale, non perdere il treno che conta e, di conseguenza, non farsi venire troppe paure da specchietto retrovisore.
Tra poco meno di un mese tireremo, allora, nuove somme e nuove prospettive.
