Il PAGELLONE 2018/19 – ATTACCO

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OKEREKE – 8 10 gol e 10 assist, ecco invece un esempio di concretezza esplosa dopo anni di ruvidezza tecnica, ma di grandi promesse.
Autentico jolly d’attacco per Pasquale Marino, dà addirittura il meglio di sé quando si trova a giocare da centravanti che non dà punti di riferimento, ma che sa svolgere perfino il ruolo da attaccante “boa” grazie ad un affinamento importante della sua tecnica di base. Chiaro, poi, che quando può “strappare” con o senza palla diventa imprendibile, immarcabile per quasi tutti i difensori avversari.
E’ senza dubbio, e non solo per i numeri raggiunti, l’attaccante migliore del nostro reparto avanzato, quello che ha più mercato, più estimatori e più possibilità di arrivare in alto. Il suo valore di mercato, non ancora esattamente quantificabile, porterà probabilmente una cifra record nelle casse della società di via Melara.
Lascia senza dubbio un briciolo di amaro in bocca nella piazza, convinta che sarebbe bastato ancora un anno assieme per poter raggiungere grandissimi traguardi in quanto si tratta di un ragazzo in continua crescita, “esploso”, ma con miccia ancora disponibile nelle gambe e tra i piedi.
Complimenti allo Spezia Calcio, ai suoi scout, alla Social Sport e all’Accademia di Abuja che Gabriele Volpi cura sempre con grandissima attenzione, alla faccia di un’inchiesta ridicola che è ancora in piedi in questa città, ma che ci auguriamo si chiuda a breve per il bene di tutti, secondo buon senso.

DA CRUZ – 7 Doveva essere già qui ad inizio campionato, ma una falla temporale nella presentazione della documentazione al calcio mercato ha fatto rimandare a gennaio il suo arrivo in prestito dal Parma.
Un arrivo importante il suo, per dare ulteriore forza, tecnica ed imprevedibilità ad un reparto d’attacco studiato per avere gamba ed intensità nei 90 minuti. Può fare tutti i ruoli dell’attacco, gira entrambe le fasce con naturalezza, e al di la di gol e assist non sono poche le partite in cui riesce a dare un senso positivo alla sua prova. Non è giocatore banale, talvolta si innamora del pallone ma c’è da dire che palla al piede è un osso durissimo da marcare, a tratti imprendibile.
E’ un classe ’97, ha ancora margini di crescita tecnici e mentali che potrebbero renderlo protagonista anche in massima serie, viste le sue caratteristiche e la sua potenza.
Dovesse partire Okereke, sarebbe soluzione ideale provare a puntare sul suo talento, soluzione tutta da vedere, visto il teorico rientro a Parma per fine prestito.
Se Angelozzi vorrà, con la liquidità che si troverà presumibilmente in mano questa estate, potrà pensare a qualche formula per riavere un giocatore che, in B, può essere sempre più un crack.

GYASI – 7 Nessuno si sarebbe aspettato, ad inizio anno, il rendimento mostrato da Emmanuel durante tutto l’arco della stagione. Classe ’94, da anni legato a questa società, una gavetta preziosa e fruttuosa in Lega Pro che l’ha fatto crescere sotto tanti punti di vista, Marino l’ha studiato attentamente in ritiro, e già dopo le prime settimane non ha avuto alcun dubbio nel puntare su di lui come uno degli interpreti chiamati a dare rapidità ed intensità ai 90 minuti dell’attacco spezzino. Tatticamente intelligente, grande spirito di sacrificio nel dare costanza alle due fasi, attacca la profondità con tempi che forse non ha nessuno nell’attacco aquilotto. Rispetto agli altri “colored” del reparto avanzato, il ghanese naturalizzato italiano è quello che ha forse meno “strappo” palla al piede, ma difficilmente mister Marino s’è privato di lui nelle formazioni titolari, quando si tratta di dover leggere e studiare al meglio il tipo di partita che si va ad approcciare.
Mette insieme 30 presenze e 3 gol alla sua prima stagione in cadetteria, il suo valore è raddoppiato rispetto ad un anno fa ma lo Spezia non pare avere intenzione di cederlo, soprattutto se fosse davvero ancora Marino a sedere sulla panchina aquilotta.
Una piccolissima macchia alla stagione è data da quelle occasioni buttate al vento nel Play Off casalingo contro il Cittadella, quando probabilmente s’è fatta sentire l’inesperienza a giocare partite con un certo grado di tensione. Imperfezioni, però, che non ne intaccano il voto finale.

GALABINOV – 6 Una sufficienza stiracchiata, la sua. Doveva essere il centravanti in grado di far compiere il salto di qualità a questa squadra, su di lui Marino ed Angelozzi hanno puntato a costo di aspettarlo fino agli ultimi giorni di mercato, a costo di dover attenderlo qualche settimana in più prima di vederlo in una forma accettabile.
Fisicamente, atleticamente e mentalmente, lui che avrebbe voluto provare a confrontarsi ancora nella massima serie ottenuta dopo anni di serie cadetta, soffre tanto nei primi mesi, a ciò si aggiungono poi i conseguenti malanni fisici tipici di annate che partono un po’ ad handicap.
26 presenze, 6 reti, sono bottino magro, pur non essendo mai stato un centravanti prolifico a livello di gol, eccezion fatta per un paio di stagioni in passato.
Dalla primavera in avanti trova un po’ del suo calcio migliore, fisico e testa sembrano finalmente girare a dovere e lui è molto bravo quando gioca al servizio della squadra, spalle alla porta, dove fa valere fisico e tecnica da attaccante di livello.
Manca però terribilmente in area di rigore, ed è un peccato non riuscire praticamente mai a sfruttare gli assist di un giocatore come Augello che puntualmente, ad ogni partita, recapita in area parabole che paiono disegnate.
Da decidere il suo futuro. C’è chi spera in una trasformazione alla “Mora”, chi pensa che basterà iniziare il ritiro coi compagni nei tempi giusti per avere a disposizione quel giocatore ammirato ad Avellino e a Novara, uno dei centravanti sulla carta più forti di questo campionato. I grandi attaccanti spesso hanno rendimenti opposti, da una stagione all’altra. Chissà..

BIDAOUI – 6,5 Sempre assolutamente difficile giudicarlo. Quando è stato fuori a causa di alcuni acciacchi muscolari, la sua mancanza s’è fatta sentire, dato che si tratta di un giocatore assolutamente con caratteristiche uniche, e non solo in questa squadra. Salta l’uomo con estrema facilità, si diverte e diverte il suo pubblico quando gioca nello stretto, sa nascondere palla e creare superiorità numerica con ottima frequenza, il grande peccato – ma non giocherebbe in serie B – è che spesso getta al vento sul più bello quanto di estremamente buono si costruisce in precedenza.
Manca di cinismo, e deve assolutamente migliorare sia dal punto di vista della conclusione a rete che dell’ultimo passaggio buono per i compagni.
Avesse avuto maggior concretezza, sarebbero state diverse le partite nelle quali lo Spezia avrebbe potuto raccogliere punti ben più pesanti. Però è un attaccante prezioso, unico, che sta sempre benone nella rosa d’attacco di una formazione ambiziosa.

PIERINI – 5,5 Siamo forse un po’ severi con lui, forse no, basta intendersi. Il giocatore ha talento, era alla prima esperienza in un campionato professionistico pur avendo masticato qualche apparizione in massima serie col Sassuolo lo scorso anno.
Parte anche bene, con una pregevole doppietta al Brescia al “Picco”, doppietta che probabilmente catapulta troppo in alto le aspettative di tutti.
Lo spazio che trova è quello che è, davanti la concorrenza è di livello e lui, quando chiamato in causa, fatica troppe volte a lasciare un segno, a farsi desiderare, a farsi riconfermare per la volta dopo. 5 gol alla fine non sono neanche bottino cosi magro, anche se sono frutto di due doppiette.
Angelozzi crede ancora in lui, ma lo Spezia non è detentore del suo cartellino ed il suo destino sarà deciso dal Sassuolo, anche perché il D.G. potrebbe preferirgli altri interpreti per la prossima stagione.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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