Il PAGELLONE di Benevento-Spezia – Un mister felliniano, Nzola, Pobega ed Estevez strabordano

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PROVEDEL 6,5 Sporca i guantoni dopo 32 minuti di gioco con una bella parata su Sau, subito dopo il vantaggio delle aquile. Non deve fare altri interventi degni di nota e questo dato la dice lunga sul tipo di partita sfoderato dagli uomini di Vincenzo Italiano. Sempre bravo e puntuale, però, in qualunque tipo di uscita, oltre che nel disimpegno coi piedi.

FERRER 7 Attento dietro, propositivo quanto basta e sempre con i tempi giusti quando si tratta di mettere l’ultimo tassello a un binario di destra oggi davvero, a tratti, incontenibile. Suo l’assist al bacio per il vantaggio messo a segno da Pobega, un cross tanto morbido quanto efficace per l’inserimento del centrocampista aquilotto. In netta crescita rispetto alle ultime uscite un po’ cosi.

TERZI 7 Lapadula gli ronza intorno, difficilmente lo impensierisce, lui si occupa essenzialmente di richiamare la concentrazione di tutti per mantenere una linea quanto più alta ed esente da pecche. Sbroglia un paio di situazioni complicate sullo 0-1. Regge 90 minuti con maestria ed esperienza.

CHABOT 6,5 Si perde Lapadula un po’ allo stesso modo di Ronaldo una settimana fa, in occasione del palo colpito dall’attaccante di casa. Ma la sua presenza fisica, il suo tempismo presso che perfetto negli uno contro uno dentro e fuori l’area di rigore sono preziosissimi, cosi come quando si tratta di andare a difendere altissimo obbligando gli attaccanti sanniti a giocate sempre estremamente complicate. Deve lasciare il campo al 45′ di gioco, speriamo nulla di grave.

BASTONI 7 In crescita costante, Simone. Parte subito forte, usando anche le maniere dure e mettendo in chiaro il concetto che il terzino è in partita in maniera granitica, oltre che tecnicamente ineccepibile. Accompagna Gyasi in ogni proiezione offensiva da quella parte, sfruttando il vantaggio del baricentro alto messo in pratica da tutta la squadra. Sfiora il raddoppio con un bel diagonale al 35′. Lascia il campo tra gli applausi di tutti al 75′.

RICCI 7 Ci mette poco a prendere in mano i ritmi del gioco e strapazzare a suo piacimento la zona nevralgica del campo. Guida la mediana in un pressing asfissiante ai portatori di palla di Inzaghi. Offre a Bastoni una bella palla ma il diagonale del terzino aquilotto termina di poco a lato, è geometra puro, alla Pirlo, come non ce ne sono più tanti in Italia, e sa usare anche le maniere dure. Qualche disimpegno qua e la non è perfetto, perde qualche palla costretto anche dal tentativo di giocate rapidissime, ma ci sta eccome. Altra grande prova per uno di quelli che ha impattato meglio la serie A.

ESTEVEZ 7,5 Lui e Pobega fanno una partita quasi in fotocopia per compiti, qualità e sostanza: aggressione feroce in avanti, fino ai difensori che hanno palla al piede, una battaglia fisica ruvida e senza esclusione di colpi un po’ in ogni zona di campo. Questo argentino è una piacevolissima conferma dopo i buoni sprazzi di gara fin qui disputati. Tempra argentina, quindi, ma anche tanta qualità nei piedi, il che agevola tutto l’impianto in fase di possesso palla. Al 40′ è autore di uno strappo palla al piede da applausi, terminato con un assist perfetto per Gyasi che va alla conclusione, al 70′ prova la castagna da posizione defilata e poco dopo, nei pressi del fallo laterale, condensa fisico e tecnica proteggendo palla e mandando Agudelo sulla corsa con un colpo di tacco delizioso.
Una prova in tutti i sensi maiuscola.

POBEGA 7,5 Per lui vale in buona parte la pagella fatta per Estevez, ma in più mette un ginocchio sontuoso su quel cross di Ferrer per un gol importantissimo. Un gol che, nella forma, è molto simile a quelli che realizzava lo scorso anno in cadetteria a Pordenone. Straborda anche nella ripresa per pressione e chilometri percorsi. La migliore prestazione senza dubbio, fino a oggi, per questo prodotto di scuola Milan.

AGUDELO 7 Mai banale palla al piede, a volte si intestardisce e pasticcia un po’, poi però dopo qualche giro di lancetta fa cose deliziose e non fini a se stesse. Agisce tra le linee e si accentra trovando opportunità e spazi un po’ dappertutto sul centro destra offensivo. Una spina nel fianco, dialoga bene con Estevez e Ferrer, ed è proprio grazie a un suo movimento e un suo servizio che il terzino spagnolo trova la mattonella giusta per il cross vincente su Pobega in occasione del vantaggio bianco. Ha lampi da alte platee, come quell’incrocio dei pali colpito a inizio ripresa con un tiro a giro bellissimo da fuori area. Baricentro basso, tecnica prelibata, forza nelle gambe, imprevedibilità, dà anche una buona mano quando si tratta di rinculare su Ferrer. Anche per lui, probabilmente, questa è la migliore prestazione da inizio anno.

GYASI 7 Il suo sarebbe un voto più alto, se non fosse che in un paio di circostanze favorevoli va alla conclusione con troppa timidezza, senza il necessario killer instinct.
Catena di sinistra che fa male alla retroguardia sannita in più circostanze e, come sempre, è da manuale la sua fase di non possesso. Gioia pura per ogni terzino che gioca con lui. Bravo nell’uno contro uno terminato con l’assist per Nzola in occasione del raddoppio delle aquile, una copia presso che esatta dell’assist per Galabinov a Udine, sia in fase di preparazione che di conclusione.

NZOLA 8 Da subito in palla, da subito costante in fase di pressione, mette in imbarazzo diversi disimpegni dei locali con la sua rapidità e la sua forza fisica. È un campanello d’allarme costante per Caldirola&C. Fa reparto, manda i compagni negli spazi, va subito vicino al gol al 14′ quando per una questione di centimetri non arriva alla deviazione vincente a porta presso che sguarnita. Questo il primo segnale interessante. È un fattore la davanti, nel gioco sporco e nel gioco pulito, fino alla doppietta che manda al tappetto i padroni di casa e dimostra una volta di più quanto abbia preso di petto anche questa categoria. Il terzo gol è da vedere e rivedere, un gol studiato, un calcio d’angolo battuto lungo e morbido sul secondo palo sul quale l’attaccante ex Trapani è autore di un terzo tempo devastante per forza fisica e tempismo, ai danni di un annichilito Schiattarella. Una doppietta che uccide, di rapina e di prepotenza fisica.

DELL’ORCO6,5 Rileva Chabot dopo l’infortunio del tedesco e impatta subito bene il match, in una ripresa nella quale, assieme a capitan Terzi, non commette sbavature o imperfezioni nella tessitura della linea difensiva.

MARCHIZZA 6,5 Bentornato ancora una volta. Quando lo vediamo in campo sembra non averlo mai lasciata, quella fascia sinistra.

SENA 6 Esordio in campionato per questo brasiliano sul quale tutti siamo estremamente curiosi di vedere all’opera. Entra per mettere in freezer possesso palla finale e risultato, lascia intravedere ottima padronanza tecnica.

MORA, AGOUME S.V.

All. ITALIANO 8,5 Felliniano non solo nel voto, ma anche per come riesce a immaginare, dipingere, dirigere e meravigliare. Semplicemente una lezione di calcio inflitta a chi, lo scorso anno, ci fece molto più male del lecito, nel contesto di due partite incredibili, a tratti pure dominate nonostante la forza messa in mostra da quel Benevento. Oggi i ragazzi in maglia bianca giocano quasi costantemente nella metà campo avversaria, rimarcando ancora una volta personalità e mentalità da grande, aggirando a piacimento un 4-4-2 disegnato per l’occasione da Pippo Inzaghi. Merita di vincere e pure di stravincere per atteggiamento, aggressività e qualità della manovra, a dispetto sempre di numerose assenze. Non finisce di stupire, quindi, e oggi ancor di più fa capire a tutti il motivo per il quale, dentro ogni partita e contro qualunque avversario, ricerca dai suoi un certo tipo di calcio fatto muovendo sempre in avanti. È in partite meno proibitive come quella di oggi che i frutti di quel lavoro si possono raccogliere con estrema autorevolezza, estrema decisione, estrema qualità. Agendo a memoria.

Arbitro AURELIANO 6 Forse eccede con i gialli in una gara per nulla cattiva e che non rischiava di perdere di vista. Anche qualche fischio nella ripresa poteva essere evitato, ma non incide di certo sulla gara.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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