Il PAGELLONE di Spezia-Sampdoria – Terzi e Agoume su tutti, Nzola e Pobega ancora decisivi

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PROVEDEL 6,5 Un intervento da applausi nei primi 45 minuti, sfortunato più che colpevole sul bolide di Candreva che riesce a intercettare, ma non ad allontanare, per il gol del momentaneo 1-1. Tanti palloni giocati coi piedi, senza sbavature. Infonde sicurezza al reparto anche quando si tratta di andare a fare la voce grossa in uscita.

VIGNALI 6,5 Partita di grande attenzione, errori ridotti al lumicino, ancora un passo avanti dopo le ultime, convincenti prestazioni. A differenza delle scorse settimane si fa vedere anche con buona continuità in proiezione offensiva. Ripaga Italiano della fiducia concessagli anche oggi.

TERZI7,5 Dopo i 90 minuti di Napoli, 90 minuti oggi. Italiano non vuole rinunciare a lui, è troppo importante non lasciare nulla di intentato in termini di meccanismi difensivi. E pure d’esperienza.
Consueto ottimo regista difensivo quando si tratta di avviare l’azione, nella prima frazione mette qualche pezza qua e la quando si tratta di sbrogliare situazioni pericolose e rimediare ad errori altrui. Oltre a questo trova gloria anche davanti, con una capocciata chirurgica a raccogliere la sponda di Chabot sulla quale Audero non può nulla. Stringe i denti su Keita, chiude qualunque varco prima e dopo i crampi, stringendo i denti e dando l’esempio fino all’ultimo secondo. Fino all’ultima goccia di energia. Coi crampi ormai ci parla. Li governa.

CHABOT 7 Inizio timido di fronte a quell’allenatore, Ranieri, che ha deciso di lasciarlo andare in estate direzione golfo dei poeti. Ma si riprende nella ripresa, con gli interessi, giganteggiando nei duelli su palle aeree e palle basse proprio come nelle sue migliori versioni autunnali. Da queste parti, dunque, ringraziano..

MARCHIZZA 6,5 Partita complicata ma tutto sommato ordinata su Candreva, al quale concede il fianco in occasione del pareggio blucerchiato, senza colpe, trovandosi due secondi prima in fase d’attacco negli ultimi metri ospiti.

AGOUME7,5 Che partita, “Luciano”. Lavora un numero immenso di palloni giocabili e meno giocabili, quelli puliti li lascia lindi, quelli sporchi riesce a ragionarli, mostrando una freddezza impressionante se si considera la sua età. Il tutto di fronte al miglior giocatore blucerchiato per rendimento e qualità negli ultimi tempi, Damsgaard. Nella ripresa soprattutto si rivela un fattore determinante in mezzo al campo rompendo e costruendo con costrutto, efficacia e grande intensità, strappando anche il campo in più di un’occasione. Vince un mare di duelli. Gioca da grande, senza dubbio la sua miglior prestazione in maglia bianca.

ESTEVEZ 6,5 Lui è continuo, lineare col suo calcio fatto di gamba e qualità, accelerazioni e ragionamenti. Va vicinissimo al gol con un fendente dal limite al quale imprime solo un briciolo di troppo di effetto a uscire, imparabile per Audero. La sua tempra albi celeste gli consente di trovarsi a suo agio in ogni circostanza, anche nei momenti più ruvidi del match.

POBEGA 7 Dopo Napoli, va a conquistarsi un altro rigore preziosissimo, sfruttando al meglio una sua qualità primaria: il rimorchio in area, l’attacco agli ultimi metri avversari partendo da dietro, con ferocia e tempismo. Più di ogni altro centrocampista è quello che ha maggiori argomenti in proiezione offensiva, ma la sua è una partita attenta in ogni fase. Va vicino al gol con un colpo di testa che lambisce il palo, ad Audero battuto.

GYASI 6,5 Tanto sacrificio, encomiabile nel suo aiuto costante a Vignali prima e a Ferrer poi negli ultimi minuti nei quali lotta davvero come un leone, palla su palla, uomo a uomo. Manca semmai qualcosa davanti in termini di incisività e rapidità quando viene innescato.

FARIAS – 6 La voglia non gli manca, sa anche coprire e dare una mano a Marchizza quando è il caso, il problema è che da lui ci si aspetta molto di più in termini di imprevedibilità e concretezza offensiva.

NZOLA 7 Non è la sua miglior gara in maglia bianca, non la sua migliore in termini di continuità, ma Colley e Yoshida ne soffrono a tratti tremendamente la fisicità, la sua grande mole di lavoro. Sul finire del primo tempo prende un pestone alla caviglia che sembra limitarne vistosamente l’intensità della quale si ciba. Ciò nonostante anche nella ripresa riesce a mettere in imbarazzo la retroguardia ligure in più di un occasione. Trasforma con ennesima, grande freddezza il rigore della vittoria. Il rigore di una vittoria pesantissima.

AGUDELO 6 Fa e disfa, ma si immerge con la giusta determinazione nel clima partita fatto di poco fioretto e tanta battaglia nell’ultima mezzora. Sciupa qualche buona situazione in ripartenza, gettando alle ortiche un paio di superiorità numeriche estremamente invitanti per chiudere il match.

PICCOLI 6,5 Anche lui entra con ferocia su ogni palla come da ordini dalla panchina, andando a fare quel lavoro di pressione che Nzola non riusciva più a garantire. Va vicino al gol con un bel diagonale da posizione defilata, angolo e potenza giusti ma Audero gli dice di no. Poteva starci, forse, una palla in mezzo per compagni ben posizionati.

FERRER 6 Rileva Vignali per dare freschezza in una zona di campo molto battuta dalla Samp negli ultimi minuti.

MAGGIORE 6,5 Vince i primi tre duelli corpo a corpo mostrando a tutti un compendio del perfetto ingresso dalla panchina. In più metteteci che ha sangue sprugolino e dunque sente più di tutti peso e importanza di certi momenti..

ERLIC – S.V.

All. ITALIANO 7 I suoi prendono in mano immediatamente il pallino del gioco, creano un buon numero di palle gol già nella prima frazione di gioco, soffrendo qualcosa quando quella vecchia volpe di Ranieri ordina la verticale su Keita e sugli esterni di centrocampo, senza troppo menarsela in fase di possesso. Vecchia, saggia scuola italiana. La Sampdoria acciuffa il pareggio trovando uno Spezia forse troppo scoperto in occasione di una sortita decisa in avanti, dopo aver trovato poco prima il gol del vantaggio. Ma questa è la mentalità, questi sono i pro di una mentalità fin troppo “da grande”, per non rigurgitare anche qualche inevitabile contro.
Nella ripresa ritmi alti, tanta intensità e inevitabile confusione da una parte e dall’altra, i suoi hanno il merito di sapersi stringere da vera squadra quando capiscono, dopo il 2-1, che sarebbe stato il caso questa volta si, di restare compatti di fronte a Provedel e portare guerra palla su palla, su ogni zona di campo, per limitare una squadra che sa alzare i ritmi e ha individualità importanti soprattutto a campo aperto. Provedel rischia poco, mentre qualche ripartenza velenosa e ben orchestrata palla a terra avrebbe meritato miglior sorte dopo il gol di Nzola.
I suoi strappano altri tre punti di capitale importanza, che fanno il paio perfetto con quelli di Napoli. Roba da costruisci sopra un altro capolavoro. La fame è quella giusta, le idee pure e, questa volta, anche la classifica sorride, a corollario di tutto il buono che c’è.

Arbitro PICCININI – 6,5 Finalmente un arbitro di cui non ricordarsi per il solito giallo leggero nei primi minuti. Anzi per tirare fuori il primo cartellino ci impiega quasi 35 minuti, lasciando giocare il giusto e intervenendo quando serve. La correttezza in campo lo aiuta, il rigore concesso a Pobega c’è, così come non c’è quello reclamato da Keita.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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