La prima storica vittoria in casa in serie A per lo Spezia arriva contro la Sampdoria: alla rete di Terzi al 19′ risponde Candreva dopo soli cinque minuti. Nella ripresa però, ci pensa Nzola a segnare su rigore (conquistato da Pobega per il fallo di Thorsby) il suo nono gol in campionato.
Tra gli uomini di Italiano si distingue capitan Terzi, per la rete segnata e la solita solidità in difesa. Ma anche il giovane Agoumé fa vedere ottime cose in mediana, abbinando personalità a giocate di qualità.
Nella Sampdoria Candreva è il migliore in campo e si conferma ancora una volta il punto di riferimento per il gioco della sua squadra. Serata no per Keita Bladé, troppo spesso isolato e poco incisivo in attacco.
Dopo questa partita, ecco i nostri TOP & FLOP.
TOP SPEZIA: AGOUME’. Il giovane centrocampista aquilotto gioca una partita di grande sostanza, senza rinunciare alle proprie qualità tecniche. Spesso richiamato ed incitato dall’allenatore Italiano, il numero 10 trova fiducia con il passare dei minuti: oltre alle interessanti geometrie come in occasione del lancio per il primo gol, tantissimi anticipi e contrasti vinti.
TOP SPEZIA: TERZI. Il capitano bianco ha il grande merito di sbloccare il risultato con un volitivo colpo di testa con il quale anticipa tutta la difesa doriana. Il numero 19 aquilotto si conferma anche leader del reparto difensivo, chiudendo quasi sistematicamente tutte le linee di passaggio avversarie, senza tirarsi indietro nei minuti finali quando è stremato dai crampi.
TOP SAMPDORIA: CANDREVA. L’esterno ex Inter mostra tutta la sua classe realizzando un gol da cineteca, in cui condensa coordinazione e tecnica di grande qualità. Fino a quando la condizione atletica glielo consente, il numero 87 blucerchiato cerca di essere una spina nel fianco per la difesa avversaria, proponendo diversi inserimenti senza palla.
FLOP SAMPDORIA: KEITA BALDE’. L’attaccante blucerchiato alterna luci ed ombre nell’arco del primo tempo, quando, in almeno un paio di occasioni riesce a mettere in apprensione la difesa avversaria. Con il passare dei minuti però, l’ex Lazio, perde contatto con gli automatismi della propria squadra e si trova spesso isolato o fuori posizione.