Sono ore estremamente agitate sul fronte del calcio italiano ed europeo, con la Super-Lega che, da embrione o idea suggestiva, è passata a essere in queste ore una realtà praticamente fatta e decisa.
Qualcosa di misterioso progredito sotto banco non si sa quanto in segreto, quel che è certo è che nessuno si aspettava il trambusto di oggi, certi comunicati, le guerre praticamente dichiarate tra i potenti club in questione e l’ Uefa. Roba mai vista.
In mezzo a tutto questo, che promette di essere un tornado in continua progressione ed evoluzione, ogni club si domanda del proprio destino essendo anche i risultati sportivi – fin qui ottenuti – in dubbio per quanto concerne una classifica finale che rischia di slittare, per tutti, verso l’alto.
Al di la di tutto, al di la di ogni prospettiva futura circa la questione appena trattata, sono ancora freschi i quattro schiaffi rimediati a Bologna dai ragazzi di Vincenzo Italiano.
Una partita mai presa effettivamente in mano, scivolata presto su binari contrari, affrontata non sotto ritmo, ma certamente senza l’adeguata attenzione e concentrazione che chiedeva il mister alla vigilia, conscio che ogni possibile rilassamento post-vittorie si cela sempre, pericoloso, dietro l’angolo.
La sconfitta in terra emiliana, che corrisponde al terzo effettivo scivolone della stagione dopo quelli di Crotone e di Firenze, dimostra come qualunque avversario, anche quello meno blasonato, può costituire una montagna in questa categoria se non affrontato con l’adeguata cattiveria agonistica, con la massima cura dei particolari.
A differenza dell’ultimo periodo nel quale il tecnico aquilotto ha proposto spesso una linea difensiva maggiormente prudente in tema di corsa in avanti, al “Dall’Ara” si sono intraviste vecchie problematiche legate a questo sistema.
Un sistema che rischia di saltare maggiormente contro squadre che giocano tanto verticale, sbarazzine e con attaccanti veloci.
Problemi che si riscontrarono proprio in Coppa Italia contro gli uomini di Mihajlovic, nonostante il risultato finale abbia alla fine arriso alle aquile dopo i tempi supplementari.
Le contemporanee vittorie di Cagliari e Torino non cambiano il mondo, però certo costringono più di ieri a tenere alta la guardia.
Mercoledì sera al “Picco” arriverà la capolista Inter, proprio una delle tre squadre italiane, assieme a Milan e Juventus, che aderiranno alla Super-Lega.
I nerazzurri sono reduci da un prezioso pareggio strappato a Napoli, un pareggio che spezza una catena lunghissima di vittorie consecutive.
Chissà che qualcosa circa l’atteggiamento mentale degli uomini di Antonio Conte potrà dipendere da quello che farà il Milan nell’anticipo delle 18:30 contro un Sassuolo tanto indecifrabile quanto imprevedibile: un’eventuale vittoria rosso nera porterebbe gli uomini di Pioli momentaneamente a -6 dall’Inter, costringendo quest’ultima a tenere desta l’attenzione sulla gara del “Picco”.
Discorso inverso, chissà , in caso di mancata vittoria del Milan.
Indipendentemente da ogni riflessione legata al futuro, alla possibilità o meno che le tre Big italiane restino a competere nel campionato italiano come storia e tradizione impongono, sarà viva l’emozione di ospitare, dopo il Milan, un’altra società che è monumento del calcio nostrano.
Poco ma sicuro, il popolo aquilotto avrebbe meritato di partecipare anche mercoledì in massa, festante, curioso, ambizioso. Emozionato.
