Pagelle e commenti di Spezia-Como

Dal "Manuzzi" esce uno Spezia smarrito che fatica a proporre gioco imbrigliato da un'avversaria molto compatta e attenta. Ancora troppi interpreti sotto la sufficienza, mentre le note positive arrivano dal nuovo acquisto Elia e da Kouda. Il nostro commento sulla gara.

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All’indomani della gara del “Manuzzi“, vi siamo debitori delle pagelle del match, ci aggiungeremo anche un commento a bocce ferme, per cercare di trarre qualche conclusione su questa sconfitta non facile da digerire.

Alvini per dare un po’ più di copertura alla difesa, spesso lasciata scoperta dal centrocampo, parte con tre centrali, per una sorta di 3-4-2-1 che il tecnico toscano mostra per la prima volta.
Questa variazione sortisce quasi l’effetto contrario perché la squadra si fa spesso sorprendere in avvio proprio dove dovrebbe essere più protetta, per vie centrali, complice anche un pressing non efficace.

Inoltre in ripartenza un Como ben disposto in campo e molto corto, non concede ai bianchi il palleggio che la squadra di Alvini aveva mostrato in altre gare.
Il vantaggio dei lariani complica le cose, perché mette la squadra di Longo nelle migliori condizioni per contenere l’attacco spezzino.

E’ in questo frangente che viene fuori lampante la difficoltà di Nikolaou e compagni nel trovare soluzioni offensive e in particolare non riuscire ad innescare Zurkowski e Antonucci sulla trequarti.
Di certo non aiutano in maniera efficace gli esterni Amian e Moutinho, tanto che a inizio ripresa Alvini inserisce subito il nuovo arrivato Elia sull’out di destra, spostando Amian nei tre dietro e togliendo un Gelashvili non in perfette condizioni oltre che alla prima gara in maglia bianca.

L’ingresso di Kouda in particolare, meno efficace invece quello di Salvatore Esposito, unito ad un pressing finalmente più efficace, rendono la ripresa più vivace da parte dei bianchi, anche se continuano a mancare occasioni nitide da gol se si eccettua una conclusione di Antonucci e qualche tentativo dal limite mai veramente efficace.

Alvini inserisce anche Krollis e poi è costretto a levare anche Muhl con problemi inguinali, ma l’unica nota positiva è quella di non concedere più al Como palle gol, di contro la manovra fa ancora fatica e si vede in maniera chiara che la squadra è in un momento di confusione sul quale influiscono probabilmente i fattori esterni di una settimana travagliata.

Alvini alla fine si dirà responsabile di aver confuso la squadra con un sistema di gioco nuovo, ma di sicuro non può essere solo questo il fattore.
E nemmeno può esserla più di tanto la qualità di una squadra che, seppur possa presentare delle lacune, dispone di giocatori di prima fascia per la B.

Del resto il precampionato, ma anche le prime gare ufficiali, avevano mostrato una squadra propositiva e in grado di produrre molto in attacco, semmai concedendo troppo in difesa, tanto che appare troppo evidente l’involuzione dal secondo tempo di Catanzaro per non esserci di mezzo una componente mentale.
Di certo l’allarme deve scattare e il lavoro di Alvini si dovrà concentrare non solo sull’aspetto tecnico, ma anche su quello psicologico.

Del resto le scorie della retrocessione sono di sicuro ancora ben presenti, e il fatto di averne piena coscienza non risolve il problema.
Ora però il mercato è andato in archivio, la presenza di Daniele Verde in panchina a Cesena fa forse capire che il ragazzo possa mettersi a disposizione del tecnico, di certo la presenza del fantasista sulla trequarti potrebbe consentire alla squadra di guadagnarne in qualità, ma dipende solo dal giocatore.

Per quanto riguarda invece l’ambiente, se è comprensibile che la delusione per la retrocessione e i primi risultati non convincenti abbiano aperto contestazioni e malumori, anche verso la società, c’è da augurarsi che possa esserci un’inversione di tendenza nei risultati che riporti un po’ di serenità.

Nel frattempo Alvini perderà qualche nazionale, ma potrà lavorare anche sul 4-3-2-1 visto con il Como per trovare quegli aggiustamenti che possano consentire alla squadra di trovare migliori punti di riferimento e certezze che facciano ritrovare al più presto una manovra più efficace.
Non è partito per la nazionale Hristov che avrà modo quindi di migliorare la propria condizione fisica, candidandosi come alternativa importate per la linea difensiva.

Intanto oggi si presenterà il nuovo CEO Andrea Gazzoli che sostituirà Nishant Tella nel suolo di AD, affiancato da Nicolò Peri che resta AD.
Questo ha deciso il CdA della società che rimane comunque invariato come componenti, a parte appunto l’ingresso dell’ex Spal.

Qui sotto le nostre pagelle di Spezia-Como:

DRAGOWSKI – 5,5 Salva il risultato in avvio di gara con un’uscita tempestiva su Da Cunha, meno reattivo sulla conclusione di Cutrone che porta al gol vittoria.

GELASHVILI – 5,5 Esordio non facile per il georgiano che deve vedersela con il rapido Da Cunha, ma è troppo poco per poterne giudicare caratteristiche e potenzialità.

MUHL – 5 Poco reattivo in occasione del gol di Barba, si vede distintamente che deve ancora lavorare per raggiungere la forma migliore. Esce per un problema all’inguine, da valutare in questi giorni.

NIKOLAOU – 5,5 Il capitano prova a dare la carica portandosi con coraggio nella metà campo avversaria, anche se con scelte non sempre efficaci. Balla anche lui in qualche occasione sulle ripartenze dei lariani, ma non affonda mai.

AMIAN – 5,5 Contratto, quasi intimorito, gioca talvolta con sufficienza e non riesce a essere un fattore sulla destra come potrebbe. Meglio da centrale nella ripresa.

EKDAL – 5,5 Lo svedese prova dar qualità in mediana, forse però concedendo qualcosa in fase di interdizione e di pressing. Resta comunque uno dio quei giocatori che possono e devono dare la carica ai più giovani e a tutta la squadra.

BANDINELLI – 6 Schierato al fianco di Ekdal, anche lui sembra più efficace quando prova ad incidere palla al piede, piuttosto che in copertura. E’ comunque uno di quelli che la sufficienza la strappa, e pare anche uno di quelli sui quali fare più affidamento in questo momento.

MOUTINHO – 5,5 L’addio di Bastoni lo promuove titolare in un ruolo che è nelle sue corde. Deve salire di condizione e migliorare nei cross, del resto è comunque un giocatore che ancora conosciamo poco.

ZURKOWSKI – 5,5 All’inizio Alvini lo richiama spesso per invitarlo a salire di qualche metro sulla trequarti con Antonucci. Fa comunque fatica a ritagliarsi sia lo spazio che le giocate. Anche nel suo caso manca la forma migliore, quella che, si spera, ci farà vedere quelle che sono le sue potenzialità.

ANTONUCCI – 5 Già a Catanzaro aveva fatto fatica a trovare spazio di manovra, con il Como si ripete. E se viene a mancare il suo apporto in attacco si fa fatica.

P. ESPOSITO – 6 Chiamato per la prima volta da titolare, l’attaccante scuola Inter soffre un po’ la marcatura rude di Odenthal e Barba anche poco tutelato dal direttore di gara. Qualche sponda, difesa della palla, una girata a rete pericolosa. Se la quadra gira è un ragazzo che può dare tanto alla causa.

ELIA – 6,5 Arrivato in settimana dall’Atalanta e reduce da un brutto infortunio, l’ex Palermo, che lo avrebbe rivoluto in questo finale di mercato, mostra di essere già in un buon stato di forma. Da affinare movimenti e la conoscenza dei compagni ma il suo arrivo dà ad Alvini la possibilità di variare il sistema di gioco.

KOUDA – 6,5 La sua impronta sulla gara non è mai banale, vivace dal punto di vista fisico, cerca sempre di dare pochi punti di riferimento agli avversari. Se non altro il suo ingresso dona imprevedibilità alla manovra e qualche soluzione in più. Deve di sicuro migliorare nelle conclusioni a rete.

S. ESPOSITO – 5,5 Partito dalla panchina prova a dettare i tempi in un secondo tempo a trazione offensiva, ma non sempre è preciso nei suggerimenti.

KROLLIS – 6 Questa volta entra nel suo ruolo e qualche sponda favorevole per i compagni la confeziona.

CASSATA – 6 Ultimi minuti da terzino destro.

ALL. ALVINI – 5 Per sua stessa ammissione avrebbe potuto proporre alla squadra il nuovo sistema di gioco dopo averlo provato di più in allenamento, ma c’era il tentativo di dare certezze. Quelle certezze che la sua squadra deve trovare nella fase difensiva e ritrovare in quella offensiva, dopo essersi smarrita nelle ultime due uscite. Servirà di sicuro un lavoro mentale, unione di gruppo e concetti precisi da parte sua. Rimane il fatto che il 3-4-2-1 può essere una soluzione ora che è arrivato Elia, vedremo se deciderà di ripercorrerla nelle prossime uscite. Resta il campanello d’allarme di una gara praticamente senza conclusioni pericolose verso la porta che, al netto della buona prestazione degli avversari, è un dato di fatto preoccupante. Ora avrà qualche giorno per lavorare con la squadra e per ricaricarla e ricaricarsi.

Arbitro PERENZONI – 5,5 Lascia correre tanto, forse troppo, perché diverse valutazioni le sbaglia. I sei cartellini sono corretti.

Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.
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