In un momento delicato come quello che sta vivendo lo Spezia, un punto contro il Brescia, ancora all’asciutto alla voce gol subiti, può essere di buon auspicio per il futuro.
Gli aquilotti non segnano e il campanello d’allarme continua a suonare ma la squadra sta crescendo e sta cercando di venire fuori da questa crisi.
Il 3-5-2 schierato da Alvini ha dato delle buone risposte soprattutto sotto il profilo delle individualità. Novanta minuti non sono abbastanza per avere sicurezze ma questo modulo sembra essere più congeniale alle caratteristiche di alcuni giocatori.
A partire da Amian, già l’anno scorso spesso nel terzetto difensivo, che è apparso più ordinato e sicuro nei movimenti.
Anche Reca da esterno in un centrocampo a 5 può essere deresponsabilizzato e può concentrarsi maggiormente nella fase di spinta dove tende a mostrare di più le sue qualità.
Infine, le mezzali, soprattutto Bandinelli, hanno partecipato di più alla fase offensiva cercando spesso l’inserimento o il tiro dalla distanza, cosa che è mancata in queste prime uscite. È proprio dell’ex Empoli l’occasione più grande del primo tempo che costringe Lezzerini al super intervento.
Se da una parte arrivano dei buoni segnali, dall’altra parte sono ancora tante le cose da sistemare.
Il maggior problema riguarda la mole di occasioni create, troppe poche e solo per vie individuali.
I pericoli sono arrivati da tiri dalla distanza di Verde, Bandinelli e Antonucci, ma segnali positivi arrivano del finale di gara quando l’ingresso di Pio Esposito ha permesso a Kouda di sfiorare il gol e poi si è pure guadagnato un rigore, poi revocato per un fallo precedente.
Nonostante Moro abbia grande voglia, l’ex Frosinone sta facendo un po’ fatica nelle ultime gare.
La differenza si vede quando negli ultimi 20 minuti Alvini decide di inserire Pio Esposito.
Se Alvini decidesse di continuare con una linea difensiva a 3, Esposito potrebbe avere sempre più spazio magari anche proprio in coppia con Moro.
In fase difensiva, invece, rimane sempre la tendenza ad abbassarsi troppo quando il pallone lo ha l’avversario anche se con il Brescia Bertola e Nikolaou hanno dato prova di grande sintonia nei movimenti. Bertola, in particolare, è stato molto bravo in alcune letture anticipando il diretto avversario e impostare una nuova azione.
I numeri ci dicono che, nonostante le difficoltà negli ultimi metri, sono 5 i tiri in porta degli aquilotti. Aquilotti maggiormente pericolosi rispetto alle precedenti uscite e che conducono la partita con un possesso palla che tocca il 57%.
Tutti i numeri del match qua sotto:
