Verso l’Avellino – Nei piedi di Fabbrini, il rilancio delle nostre ambizioni

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[ot-caption title=”Granoche e FabbriniFoto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/01/Fabbrini-e-Granoche.jpg”]

Molto si è detto dei malanni che affliggono lo Spezia in determinate partite ed in certi momenti topici della stagione, un qualcosa che fa riflettere giornalmente tutti gli addetti ai lavori e chi opera all’interno del gruppo.
Prevale, nello staff di Mimmo Di Carlo e nella rosa aquilotta, un grande ottimismo e tanta determinazione in vista delle prossime settimane da battaglia, c’è voglia di lasciarsi alle spalle polemiche e malumori, per mostrare finalmente la propria forza non solo tra le mura di casa.
Intanto, però, da li si deve ricominciare. Serve certamente una scossa, una botta di cinismo ed un innalzamento del livello generale d’attenzione nella cura di ogni dettaglio.
Perché cosi vuole la serie B.

La scossa dovrà darla ancora lui, Diego Fabbrini, rivelatosi elemento-chiave fin dal primo respiro del primo minuto di gioco in maglia bianca.
In pochi, probabilmente, avrebbero scommesso in un impatto cosi importante e decisivo col pianeta aquilotto, per questo giocatore sballottato troppo in fretta in un altro tipo di calcio, figlio sfortunato di un periodo in cui il talento italiano era guardato con più distacco dalle nostre società. Diversamente da quanto accade oggi.

E’ mancato terribilmente nelle due trasferte che hanno visto la squadra soccombere a Novara e a Carpi, due campi ostici e difficili per diversi aspetti ma che legano la squadra ad un unico comune problema, la mancanza del colpo decisivo negli ultimi venti metri avversari.
Ecco dove il pisano ex Birmingham poteva dare qualcosa di molto importante nell’economia generale dei due match, essendo questa una categoria che si gioca sul filo dell’equilibrio che può e deve essere, appunto, spezzato da una giocata, da un uno contro uno, da un’accelerata, da una punizione.
Elementi indispensabili per una squadra come la nostra che è vittima di tempi di gioco a volte modesti.

Insieme a Fabbrini sarà importante il completo recupero di Migliore, pronto a scaldare un motore che deve vederlo in piena forma in primavera, quando la corsia mancina di questa squadra dovrà dare imprevedibilità e sostanza a tutta la squadra.
Djokovic sarà l’elemento di fisicità necessario a fare da muro e da diga, permettendo ai due pesi leggeri di fascia una certa libertà di manovra e di pensiero, di sovrapposizioni e di interscambi.
Contando che, dall’altra parte del campo, Piccolo possa presto risvegliare quel talento che fu decisivo lo scorso anno. Ne basterebbe un 70%

Quel che è certo è che sabato, contro i lupi della vecchia volpe Novellino, non si potrà sbagliare una virgola e si dovrà fare bottino pieno, per continuare un certo tipo di discorso.
Elemento negativo, questo, dovuto all’andamento altalenante delle ultime settimane, ma che misurerà anzitutto la nostra forza mentale.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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