Il commento – Non va giù, e non si vola…

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[ot-caption title=”Damjan DjokovicFoto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/03/Djokovc.jpg”]

Non può che gridar vendetta l’episodio del raddoppio di Granoche, un gol tanto regolare da sembrare netto anche in diretta.
Per tutti, bresciani compresi, non per la terna arbitrale, che un’altra volta ci gira le spalle, anzi che soffiare un timido vento a favore che farebbe tanta differenza.
Un vento a favore di cui non conosciamo entità.
Quel gol avrebbe probabilmente rappresentato la pietra tombale per le speranze di un Brescia che è sembrato davvero poca cosa, oltre le nostre più rosee previsioni.
O almeno, fino a quell’episodio, si era rivelato poca cosa.
Una grande squadra avrebbe dovuto azzannare in maniera definitiva una preda allo sbando tecnico, fisico, mentale ed ambientale.
Ogni presupposto riportava in Liguria con, finalmente, tre punti pesanti lontano dalle mura amiche.

Il mancato raddoppio, e forse l’uscita dal campo di Fabbrini, hanno come rinvigorito improvvisamente gli uomini di Gigi Cagni; l’errore dello Spezia è stato quello di aver permesso tutto ciò, al di là dell’episodio contestato che pesa, e non potrebbe essere altrimenti.
Già nel primo tempo gli uomini di Di Carlo avrebbero potuto e dovuto mettere margine tra loro e un avversario disperso, che giocava a due all’ora, in difficoltà ogni volta che gli aquilotti mettevano il naso negli ultimi trenta metri.
Qui, sono nuovamente usciti vecchi fantasmi d’un cinismo che quasi mai è diventato arma di questa squadra, ed è questa una mancanza che si paga in termini di punti, che fa il paio con i marchiani errori arbitrali dei quali è stata spesso vittima la banda di Mimmo Di Carlo.

Altri due punti, dunque, probabilmente gettati. Anzi, sicuramente, per una squadra con ambizioni e con il nostro calendario futuro.
Fabbrini si rivela ancora una volta determinante, pur in una giornata per lui normale, senza grossi spunti.
Uscito lui, lo Spezia è diventato prevedibile, più lento ed impacciato dalla cintola in su, forse anche perché, da lì a poco, il Brescia ha trovato il pareggio e preso fiducia.
Ecco quindi che Baez si ritrova a non incidere più di tanto, la squadra più lunga non lo aiuta e Piccolo ormai molto stanco non riesce a dialogare al meglio.
Probabilmente, con il senno di poi,  il mister poteva regalare qualcosa di più ad un certo punto del match, magari variando tatticamente qualcosa, pur di mettere in campo giocatori più concreti, più di sostanza, più da palleggio.

Peccato, insomma, perché quota 47 avrebbe significato molto, e perché magari questa si aggiunge alle occasioni perse, per il salto di qualità, anche se segnata dall’ennesimo torto arbitrale.
Salutiamo con grande piacere il ritorno in campo di Niccolò Giannetti, con quei ciuffi riccioli che promettono di dare un contributo fondamentale di qui in avanti.
A patto di riuscire a schierare, senza più intoppi, tutti gli elementi offensivi in grado di offrire un quid determinante per le ambizioni della piazza.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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