IL PAGELLONE di Como-Spezia – Troppa fragilità, troppi assenti ingiustificati

Anno nuovo, vita vecchia. Lo Spezia cade malamente al 'Sinigaglia' di Como e subisce un poker dai lariani. Partita già in cassaforte dopo appena cinquanta minuti. Gli aquilotti appaiono sfiduciati ma anche svogliati e mentalmente a terra, non riuscendo a reagire al doppio svantaggio del primo tempo. C'è chi fa peggio di altri, ma nessuno raggiunge la sufficienza.

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ZOET 5 – Si fa sorprendere un po’ troppo facilmente dal tiro di Da Cunha che lo batte in diagonale. Non ha colpe sugli altri gol e salva gli aquilotti dalla manita.

AMIAN 5,5 – Nonostante la partenza ormai prossima, il francese gioca con grande serietà e abnegazione. Soffre la doppia spinta sulla sua corsia di Sala e Da Cunha.

GELASHVILI 5 – Accompagna verso l’uscita Da Cunha in occasione del gol ma gli lascia troppo spazio per tentare la conclusione. Nel secondo tempo va alla deriva come tutti i suoi compagni.

NIKOLAOU 4,5 – Con una respinta sbagliata e poi una marcatura blanda rischia di regalare a Cutrone il vantaggio. Al terzo tentativo l’ex Milan riesce a segnare grazie anche al greco che temporeggia troppo. Completamente in stato confusionale per tutta la partita.

ELIA 5 – Acciaccato, stringe i denti e gioca con il freno a mano tirato e la squadra risente della limitata spinta offensiva. Salva sulla linea di porta il colpo di testa di Gabrielloni ma non riesce a contenere più di tanto la rapidità di Blanco. Il gol del 3-0 nasce da un rilancio sbagliato.

ESPOSITO S. 5,5 – In impostazione commette poche sbavature. Meno bene in copertura dove fornisce poco supporto ai difensori. Forse l’unico ad avere un moto d’orgoglio nella ripresa.

BANDINELLI 5 – Positivo in fase di spinta nella prima frazione. Per due volte scappa via ad Abildgaard che non viene ingiustamente ammonito. Nel secondo tempo mai nel vivo del gioco. Ci si aspetta sicuramente di più da lui come da tanti altri.

CASSATA 5,5 – Per continuità e corsa è uno dei pochi a salvarsi. Prova in più occasioni a servire gli attaccanti con delle buone intuizioni nel primo tempo. Evanescente nella ripresa.

ANTONUCCI 4 – Parte bene trovando una serie di scambi rapidi con Verde. La linfa positiva dura appena 10 minuti venendo continuamente spostato dai difensori del Como. Spreca un occasione d’oro a tu per tu con Semper, rinunciando all’assist per Pio Esposito. Sicuramente in sfiducia, ma l’atteggiamento non è quello di un giocatore che vuole riscattarsi.

VERDE 5 – Dal suo piede arriva forse l’unica grande occasione della partita per gli aquilotti, con Semper che si allunga e salva. Nei primi venti minuti ogni volta che prende palla crea pericoli. Con il passare dei minuti, come tutta la squadra, cala e finisce per sparire. Non prova mai un tiro dalla distanza ma preferisce sempre un ricamo in più.

ESPOSITO P. 5,5 – Lotta, cerca di farsi vedere in area di rigore ma è sempre poco assistito da Verde e Antonucci. Di palloni giocabili ne trova pochi ma anche lui non si mette mai in proprio per risollevare le sorti.

MORO 5,5 – Entra in campo nella ripresa e subito il Como cala il poker. Gli capita una sola occasione tra i piedi ma la svirgola e il portiere ci arriva.

VIGNALI S.V.

CANDELARI S.V.

PIETRA S.V.

ALL. D’ANGELO 5,5 – Forse l’ultimo sul banco degli imputati. Si ritrova sulla panchina di una squadra sfiduciata, tanti giocatori con la testa già altrove e una società che non fa nulla per supportare lui e l’ambiente Spezia. A complicare ancora di più la situazione due cessioni e alcuni giocatori chiave infortunati (Elia-Hristov) e squalificati (Kouda). Oggi lo Spezia forse tocca il punto più in basso dell’ultimo biennio e l’allenatore è solo. La sua squadra non parte neanche male, ma alla prima difficoltà si spegne e non sa (o non vuole) reagire. In più, in attacco fanno tutti fatica e, compresi i centrocampisti, nessuno si prende la responsabilità di tentare una giocata creativa, diversa dal solito schema, o un tiro dalla distanza. Gli servono rinforzi ma soprattutto volti nuovi che cambino anche l’inerzia di uno spogliatoio che, così, va verso la rassegnazione.

Arbitro BARONI 6 – Controlla senza troppi problemi una partita già in cassaforte dopo neanche un’ora.

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